COMMITTENTE Antinori Agricola, Firenze
ARCHITETTURA asv3 officina di architettura
STRUTTURE aei progetti
IMPIANTI Francesco Calignano, Maurizio Angeli, Se.Al.
DIREZIONE LAVORI GENERALE aei progetti
PROGETTAZIONE 2019-2020
REALIZZAZIONE 2020-2023
SUPERFICIE 2.160 mq
COSTO COMPLESSIVO 7.0 mil €
FOTO Pietro Savorelli, aei progetti


Tenuta Guado al Tasso, di proprietà della storica famiglia Antinori, si colloca nella piccola e prestigiosa DOC di Bolgheri e si estende su una superficie di circa 320 ettari vitati. Il progetto prevede la sostanziale modifica dell’edificio preesistente, caratterizzato da imponenti volumi completamente fuori terra a favore di un nuovo edificio che si genera dalla barricaia interrata esistente. L’intenzione progettuale si pone il duplice obiettivo di ridurre l’impatto paesaggistico della costruzione e di minimizzare le superfici costruite tramite la razionalizzazione degli spazi sottolineando la retrostante Villa Scalabrone, cuore dell’accoglienza della Tenuta. La quota della barricaia diventa la quota di imposta dei nuovi volumi, riportando tutti gli ambienti di lavoro allo stesso livello.

Scavando il terreno sino alla quota di -3.09 ml, si nasconde quasi completamente l’edificio tramite coperture inerbite, nel tentativo aggiuntivo di esaltare ulteriormente la villa come edificio di pregio della Tenuta.
Adiacenti alla barricaia esistente alcuni vani accessori realizzano una cerniera con i nuovi volumi della vinificazione, divisa in due ambienti contigui: uno di forma circolare e uno di forma allungata ed irregolare che si apre verso il conferimento uve a cui si affacciano gli spazi per il personale, il ricovero delle attrezzature e i vani tecnici.

La vinificazione di forma geometrica allungata e irregolare accoglie il “Guado al Tasso”. Il vano ha un lato fuori terra adiacente al conferimento uve e un lato parzialmente interrato con una grande apertura finestrata collocata parallelamente ai serbatoi che apporta luce ed aria naturalmente aprendosi sul lato lungo della vinificazione verso nord. Nella vinificazione circolare si trova il “Matarocchio”.
Il fulcro generatore dell’impianto distributivo diventa l’occasione per realizzare, al livello superiore, lo spazio dedicato all’ accoglienza che proprio per la sua caratteristica di cerniera consente la visione su tutti gli ambienti della cantina senza interferire con le fasi di lavorazione.

Due vani scala e un ascensore connettono il piano terra dell’intervento con il piano della degustazione, che corrisponde alla quota di accesso dei visitatori. La cantina si può definire ipogea, le uniche emergenze sono dei setti, la cui forme alludono a naturali asperità che emergono dal terreno, che identificano le aperture (ingresso visitatori, ingresso visitatori dalla Villa, conferimento uve e finestra sulla vinificazione). Il calcestruzzo è pigmentato in pasta. Nei setti esterni è poi lavato per farne emergere la granulosità mentre internamente è realizzato con calcestruzzo faccia a vista in tavole di legno, impreziosito tramite bocciardatura solo nella vinificazione del “Matarocchio”.
Il risultato progettuale è il radicamento dell’edificio in questo terreno, così come la famiglia Antinori è radicata in questo territorio.